La mente del samurai. Cinque testi classici sulla spada giapponese
Hellman C.
Ubaldini - RM
2011
€13,00
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La spada ha una posizione centrale nella cultura e nella storia del Giappone, ed è associata soprattutto ai samurai, la classe militare che fiorì tra il 1200 e il 1600. Nato come arciere a cavallo, il samurai lasciò poi l’arco per la lancia. Dal 1600 iniziò una nuova era di pace e armi come la lancia passarono in secondo piano; tecniche basate sull’uso dell’armatura furono rimpiazzate da altre che sfruttavano la mobilità permessa dagli indumenti civili. Poiché la spada era indossata ogni giorno dal samurai, fu in questo periodo storico che essa divenne il fulcro della sua identità marziale e la scherma la sua arte principale. In alcune scuole vennero introdotte le spade di bambù e un’armatura per l’addestramento, permettendo una sorta di combattimento. Il kendo moderno è una disciplina in cui la destrezza con la spada non è volta alla vittoria, ma alla crescita personale. I testi qui pubblicati, che coprono il periodo dal sette all’ottocento, sottolineano infatti l’importanza dei fattori interiori che coinvolgono la mente e lo spirito: la vera essenza dell’arte. I praticanti delle scuole intraprendevano lunghi periodi di allenamento ascetico allo scopo di raggiungere una sorta di illuminazione marziale, ossia lo stato di “non mente”. Solo questo rende invincibili, non le tecniche, non la forza, né la destrezza. Finché nella mente esiste un avversario, quello potrà avere la meglio.
Okumura S.
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Shuichi K.
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