Secondo la concezione ermetica, il Mondo, qualora se ne comprenda – evintolo dal Caos – il significato cosmico, si rivela portatore e veste di un “discorso” (Logos): in questi termini è concepibile un Libro, del quale i molteplici aspetti della manifestazione costituiscono i caratteri.
Esprimendosi nel contesto esistenziale tale Libro si relativizza e si moltiplica in plurime formulazioni, in conformità a diversi linguaggi, diverse culture, rivelandosi in distinte vesti simboliche, cui inerisce una specifica visione archetipica.
Secondo questa concezione tradizionale, il libro è “riflessione”, nel relativo, di un senso ascoso della realtà, e al tempo stesso, in termini di ermetica, testimonianza di un iter che porta, attraverso le Soglie iniziatiche, alla ricercata consapevolezza di tale senso.
In tali termini, il Libro di Ak Z Ur rappresenta una vera “summa” del!’ Ermetismo, un organico trattato vestito con abiti moderni ad accentuarne ancora maggiormente il contenuto universale. In esso sono fissate le immagini del MONDO, dell’UOMO e della GRANDE OPERA, sotto specie di Tavole, intese come mandala; tali tavole sono lucidamente formulate in sede operativa; pertanto il Libro stesso si conosce in quanto se ne esperiscono le formulazioni e se ne assimilano i contenuti esperiti. In questo senso le tavole del Libro di Ak Z Ur possono riuscire mediatrici nel/del processo integrativo, e poiché la stella d’Ermete brilla anche nella sfera del razionale -se rettamente intese, magicamente evocatrici.
AK Z UR è “nome iniziatico” (di presumibile intonazione caldeo-assira) inteso come “antica risonanza” in uno stato sottile di percezione oltre quella dimensione che viene comunemente detta “del reale”; il Nome pertanto può essere inteso in termini di archeologia interiore oppure di raffigurazione di un processo retrospettivo sulla base del tema ermetico del “come se”.