«Soffusa d’intenso pallore la signorina S. W. cadeva lentamente al suolo o su una sedia, chiudeva gli occhi, diventava catalettica, aspirava più volte profondamente e cominciava a parlare (…) La lingua di cui si serviva era allora solo il tedesco letterario che essa parlava con piena sicurezza e proprietà. In contrasto con il modo assolutamente incerto e impacciato nello stato di veglia».