Descrizione
Anche nella saggezza la Grecia porta la concezione di una bellezza serena, come la sua architettura fatta di linee semplici. Per gli stoici, la saggezza era seguire la natura e raggiungere l’atarassia; gli epicurei la ricercavano nel piacere, nell’imperturbabilità derivante dal perfetto equilibrio di anima e corpo, mentre per gli scettici era nella sospensione del giudizio. Socrate chiama saggio colui che possiede la conoscenza perfetta del bene morale, non però soltanto come teoria, ma essenzialmente come pratica. Più particolarmente Aristotele scrive che la saggezza “consiste nell’attività spirituale secondo virtù”. Infatti, in essa le virtù sono tutte presenti, governate dalla prudenza. Espressione somma della vita morale, la saggezza “muove con la volontà ad agire in conformità col fine ultimo, come giusto mezzo, come misura di tutte le virtù” (Etica Nic.). Il più grande pensatore antico, Platone, porta la luce di un pensiero lontano. E’ l’eco dell’Oriente e dell’Egitto che avevano già dato agli uomini verità non tramontate. Con la sua opera Platone si eleva ad altezza somma, facendo consistere la saggezza nel fuggire il mondo illusorio dei sensi, in modo tale da potersi innalzare, attraverso la catarsi, fino al mondo delle idee. Platone tocca così una vetta che non ha eguale in occidente e che il Cristianesimo, poi, indicherà agli uomini e completerà nella sublimità dell’amore.
