La dottrina del Cuore e quella dell’Occhio del Cuore costituiscono i sentieri che ognuno deve percorrere per raggiungere le sublimi vette della perfezione e non sarebbe prudente attendere un solo giorno per darci all’esperienza santificante. Si comincia subito, oggi stesso, perché coloro che aspettano la preparazione dottrinale, come premessa al passaggio verso la pratica, si stancano prima del tempo. Invece l’esperienza immediata, grande o piccola che sia, offerta dalla contemplazione divina, dalle estasi mistiche e dal forzare iniziatico delle porte dei Cieli, è una consolazione e la forza per continuare gli studi chiarificatori dei dubbi e delle incertezze dottrinali.
La pratica della Cardiognosi, con un primo allenamento capace di dare i primi contatti con il Divino, sperimentare i primi incontri edificanti con la “Luce interiore” e il primo vero dialogo nel segreto del proprio cuore con la Sapienza, è il miglior modo per entusiasmarsi ed andare avanti nello studio archeosofico.
L’esperienza mistica si deve facilitare con una quotidiana e incessante preghiera polarizzata nella regione del cuore: il luogo ove si sperimenta la “Luce Interiore”…. Ma… che cos’è questa Luce Interiore? Non è agevole darne una definizione perché si tratta di una esperienza, e nella misura della nostra esperienza le parole prendono un significato particolare. Lo studio della “Luce Interiore” conduce alla penetrazione delle più intime regioni della personalità umana, al punto in cui il divino e l’umano si incontrano.